No alla cessione parziale dei crediti, a fronte
di un Decreto ministeriale che non è a norma. In sintesi questa la
risposta del sottosegretario all’Economia e Finanze, Sandra
Savino, all’interrogazione proposta in Commissione
Finanze dall’on. Emiliano Fenu, con cui sono stati richiesti
appunto chiarimenti sulla disciplina della cessione dei crediti
d’imposta per le imprese turistiche che hanno
effettuato interventi di miglioramento delle strutture, ai sensi
del D.L. n. 152/2021.
Superbonus 80% alberghi: no del MEF a cessione parziale
Ricordiamo che il D.L. n. 152/2021 ha istituito un
contributo a fondo perduto e il riconoscimento di
un credito d’imposta dell’80% sulle spese
sostenute dalle imprese turistiche che per:
- a) interventi di incremento dell’efficienza energetica delle
strutture e di riqualificazione antisismica; - b) interventi di eliminazione delle barriere
architettoniche; - c) interventi edilizi di cui all’articolo 3, comma 1, lettere
b), c), d) ed e.5), del d.P.R. n. 380/2001, funzionali alla
realizzazione degli interventi di cui alle lettere a) e b); - d) realizzazione di piscine termali e acquisizione di
attrezzature e apparecchiature per lo svolgimento delle attività
termali; - e) spese per la digitalizzazione.
L’errore nell’Avviso del Ministero del Turismo
Al decreto legge è seguito l’Avviso del
Ministero del Turismo del 23 dicembre 2021 con il
quale sono state emanate le modalità applicative
per l’erogazione del contribuire dei crediti d’imposta; in
particolare, l’articolo 9 dell’avviso ha espressamente previsto,
contrariamente al testo di legge originario, la cedibilità del
credito, in tutto o in parte, con facoltà di successiva cessione
«anche» in favore di banche e intermediari finanziari.
Secondo quanto segnalato nell’interrogazione, il successivo D.L.
n. 4/2022 ha vietato la cessione parziale del credito che
nell’Avviso del ministero è invece ancora considerata possibile;
per altro, per molti operatori riuslterebbe ancora impossibile
accedere alla cessione in quanto non è stato emanato il
provvedimento di attuazione del direttore dell’Agenzia delle
entrate, nè è stato attivato il canale telematico; inoltre
nella descrizione illustrativa dell’incentivo consultabile sui
siti net del Ministero del turismo e di
Invitalia (gestore della misura) si fa unicamente riferimento alla
possibilità di cedere il credito esclusivamente a banche e a
intermediari finanziari, escludendo la prima cessione a favore di
qualsiasi soggetto privato.
I chiarimenti del MEF
Nel rispondere, il MEF ha precisato che la norma istitutiva del
credito d’imposta, che in origine prevedeva la possibilità di
cessione parziale, è stata modificata dal D.L. n. 4/2022, al high-quality
di contrastare le frodi nel settore delle agevolazioni fiscali ed
economiche, Stabilendo che il credito può essere ceduto
solo per intero, senza facoltà di successiva cessione advert
altri soggetti, fatta salva la possibilità di due ulteriori
cessioni solo se effettuate in favore delle banche e degli
intermediari finanziari.
Attualmente quindi quanto disposto dal Ministro del Turismo,
appare non conforme alla norma come successivamente modificata
ritenendo conseguentemente non ammissibile la cessione parziale del
credito.
Inoltre, la possibilità di cedere il credito d’imposta
presuppone che i dati analitici dei beneficiari e dei relativi
importi siano trasmessi dal Ministero del Turismo all’Agenzia delle
Entrate. Si tratta di un’attività preliminare che è in through di
completamento e, dunque a breve verrà emanaito il provvedimento che
disciplina la cessione del credito.
La cessione sarà consentita solo per i crediti:
- comunicati dal Ministero del Turismo all’Agenzia delle
Entrate; - esclusivamente per l’intero importo;
- in unica soluzione.
Pertanto, l’utilizzo in compensazione tramite modello F24 di una
parte del credito impedisce la cessione della restante quota e
viceversa.
Si attendono quindi le rettifiche e i dati del Ministero del
Turismo, a cui seguiranno il provvedimento del Fisco e
l’attivazione del canale telematico. Tutte attività che interessano
i circa 3.700 beneficiari del contributo, che
hanno ormai avviato i lavori con proprie risorse e che attendono
una soluzione efficace al problema.
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